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Il legame tra Sant’Efisio e Villa Vivaldi

Il legame tra Sant’Efisio e Villa Vivaldi

Quest’anno le celebrazioni in onore del Santo, a causa dell’emergenza sanitaria, saranno incentrate solo sulla parte più importante della ricorrenza che unisce tutti i sardi: lo scioglimento del voto.

Il legame tra Sant’Efisio e Villa Vivaldi

Da 364 anni, ogni 1° maggio, a Cagliari si celebra la Festa di Sant’Efisio, in onore del santo guerriero che decise di morire pur di diffondere la parola di Gesu Cristo. Le celebrazioni in onore del Santo proseguono fino a Nora, luogo del suo martirio, per sciogliere il voto che la Municipalità di Cagliari fece nel 1652 perchè intercedesse contro il diffondersi della peste. L’orgoglio di un’isola che si riunisce, i colori, le tradizioni e i profumi che si susseguono in un turbinio di emozioni uniche. Una toccante celebrazione che possiede anche importanti legami storici con gli attuali proprietari della Villa e con i Vivaldi Pasqua. Vediamoli insieme.

Sant’Efisio durante la Seconda Guerra Mondiale e la relazione con Villa Vivaldi

La storia ci racconta di una drammatica edizione, quella del 1943 durante la guerra. Una celebrazione alla quale presero parte solo poche decine di cagliaritani, organizzata da Marino Cao, padre dell’attuale proprietaria di Villa Vivaldi, insieme a pochi altri coraggiosi. Le immagini strazianti ed emozionanti di quel 1 Maggio sono la preziosa testimonianza della grande devozione nei confronti del Santo anche sotto le bombe.

Nel 1989 la programmista regista della Rai Maria Piera Mossa realizzo “Il 43 con S.Efisio”, prezioso documentario che 70 anni dopo illustra immagini uniche, girate da Marino Cao, del martire che attraversa la città distrutta. Un lavoro di montaggio con fotografie d’epoca in bianco e nero e le testimonianze di alcuni cittadini cagliaritani.

“Efisio doveva vedere Cagliari martoriata”.

Cosi afferma Marino Cao, un uomo coraggioso e molto devoto a Sant’Efisio, che è riuscito a comunicare, seppur sotto le bombe, uno spaccato della vita di allora, tra desolazione, povertà, ma anche tanta fede.

Nel suo documentario afferma: “Dopo i bombardamenti del 1943, Cagliari era ormai una citta vuota, siamo rimasti si e no mille persone – in questa tragedia pensai che Efisio avrebbe potuto aiutarci, anche se era strano pensare a una processione cosi in mezzo a una citta devastata, ma io mi accinsi all’opera con grande fede – incaricai della ricerca per persone adatte un mio carissimo amico, segretario aggiunto del Prefetto aggiunto Leone, e il Sig. Augusto Tamponi, che riusci a scovare il sacerdote che deteneva le chiavi della chiesa di Sant’Efisio – andammo a vedere cosa fosse successo alla chiesa che non era stata colpita, ma Efisio era stato sbalzato dalla nicchia al centro della chiesa. Lo sollevammo, aveva un dito rotto, ma lo mettemmo a posto pensando a come portarlo fino a Nora. Il Sig. Tamponi con il Sig. Giannetto Gorini, che allora aveva l’appalto della distribuzione degli alimentari, prese un camioncino per il latte che riuscimmo a prenotare per il 1° maggio”.

La famiglia Vivaldi Pasqua e l’Arciconfraternita del Gonfalone di Sant’Efisio Martire

Un altro importante collegamento tra Sant’Efisio e Villa Vivaldi è sicuramente legato all’Arciconfraternita del Gonfalone di Sant’Efisio Martire.

Villa Vivaldi qualche anno fa si è fatta promotrice del restauro di due candelabri risalenti al fine ‘700, dono del confratello marchese Vivaldi-Pasqua a Sant’Efisio, tramite una raccolta fondi. Opere di grande pregio si, ma che posseggono anche un alto valore sentimentale per la famiglia Cao, per Sant’Efisio, e per tutta la città di Cagliari che gli è profondamente devota.